CESENA (4-4-2): Boranga; Ceccarelli, Batistoni, Cera, Lombardo; Bittolo (50′ Bonci), Rognoni, Beatrice, Pepe; Mariani, Macchi. A disp.: Bardin, De Ponti, Vernacchia, Valentini. All.: Corsini.
MAGDEBURGO (4-4-2): Dorendorf; Raugust, Zapf, Seguin, Decker, Tyll, Pommerenke, Steinbach (58′ Mewes), Streich; Sparwasser, Hoffman. A disp: Ulrich, Sommer, Enge, Ebeling, Kohde, Gruning. All.: Urbanczyk.
Marcatori: 29′ Mariani, 51′ Pepe, 70′ Sparwasser, 74′ Macchi
Arbitro: Lajos Somlai (Ungheria)
Ammoniti: Steinbach, Tyll
Espulsi: Mariani
Note: 15000 spettatori per un incasso di 28milioni di lire
Il 29 settembre del 1976 si gioca la gara di ritorno tra Cesena e Magdeburgo. All’andata il passivo era stato di 3-0 e a pagare dazio fu l’inesperienza, gara che secondo Pepe fu trasmessa da una tv svizzera. Alla Fiorita è un autentico delirio sugli spalti, alcuni dati parlano di 15mila persone ma sembra proprio dal racconto dei protagonisti che furono molte di più (le cronache dell’epoca riportano 10500, ma sembra un errore di battitura). In campo Batistoni prende il posto di Oddi, che era stato espulso all’andata e quindi squalificato, su svista clamorosa dell’arbitro che avrebbe invece dovuto cacciare Boranga.
Nella ripresa il piglio agonistico e di supremazia è ancora quello del Cesena e ne esce il 2-0 al 51′: a raccontarlo è proprio Pepe, l’autore della rete: “ci fu un lancio lungo dalla sinistra da 40 metri di Beatrice. Io mi trovavo tra area grande e area piccola, stoppai la palla di coscia e, senza farla cadere, di sinistro insaccai in rete di rabbia. Fare gol in Coppa cambia tutto, allora la UEFA era importante perchè si affrontavano le prime che arrivavano nei campionati precedenti”. Il pubblico è in visibilio, il Curvone dell’epoca crede ora alla rimonta e nei supplementari. La tensione è alta e i tedeschi, ancora in vantaggio cercano di gestire la gara. Il guizzo lo trovano nell’unico errore della giornata dei bianconeri: Sparwasser legge benissimo un errato disimpegno dei romagnoli in attacco e supera prima Batistoni, Cera non riesce a chiudere. Con Lombardo troppo distante dalla zona di interesse, Boranga prova ad uscire alla disperata ma non è efficace. Il diagonale di Sparwasser spazza via i sogni di gloria bianconeri. Il portiere ricorda durante il quarantennale celebrato durante Cesena-Latina del 2016: “volevo faglierla pagare per quello che aveva fatto all’andata ed ero talmente pronto ad aggredirlo e stroncarlo, lui dalla paura toccò la palla appen appena per mandarla in rete”. Addirittura ad ESPN ha commentato: “Fu l’errore più grande della mia carriera”. Nonostante questo doppio handicap che di fatto costringeva il Cesena a segnare altri 3 gol in virtù del valore doppio della rete segnata in trasferta dei teutonici, il tris bianconero su assist di Ceccarelli arrivò con una capocciata vincente di Macchi al 74′.
Il match finisce quindi sul 3-1 con Rognoni migliore in campo, secondo la cronaca di Nordio Oddone. Come da previsione, il Cesena viene eliminato ma non senza combattere e i tedeschi pur perdendo sonoramente, eliminano ai trentaduesimi di finale i bianconeri che hanno comunque scritto una bellissima pagina di storia essendo stata la prima città non capoluogo di provincia a qualificarsi per un torneo europeo. Per la cronaca, i tedeschi dell’Est proseguiranno il loro cammino fino ai quarti, quando saranno eliminati solo nella doppia sfida con la Juventus, poi vincitrice della Coppa UEFA.
A concludere con le parole del capitano Giampiero Ceccarelli: “Peccato che pagammo l’insperienza ma ce la siamo giocata nel doppio confronto. Ci saremmo dovuti riunire 10 anni fa, purtroppo in tanti sono venuti a mancare per malattie e non per la vecchiaia”.