Da Luz

Per leggere i tour agli altri stadi europei da noi visitati visita la sezione I VIAGGI DI MARCO POLO!
Caratteristiche principali
Nome: Estádio Da Luz
Inaugurazione: 2003
Ristrutturazione: –
Capacità (posti a sedere): 65647
Nazione: Portogallo
Squadra di casa: Benfica

Come raggiungere lo stadio (la mappa):

Il tour
L’impianto viene costruito nell’anno 2003 in vista di Euro 2004 sulle ceneri del vecchio Da Luz, capace di contenere fino a 135.000 spettatori. Il nuovo stadio ha ospitato 5 incontri della competizione europea appena citata, compreso il match conclusivo tra Portogallo e Grecia vinto a sorpresa dagli ellenici; nel 2014 è stata sede della finale di Champions League conquistata dal Real Madrid ai danni dei rivali concittadini dell’Atlético. Lo stadio è situato nella zona nord di Lisbona ed è a 5km scarsi dall’altro catino della capitale, l’Estádio José Alvalade, sede delle partite casalinghe dello Sporting.
Decidiamo di andare in pellegrinaggio in un caldo sabato pomeriggio d’agosto che corrisponde con la prima giornata della Primeira Liga e che vede il Benfica impegnato in trasferta. Uscendo dalla metro si nota l’imponenza della struttura e la dominanza del colore rosso, dopo pochi passi si è già nel sottopassaggio che porta allo stadio e lungo le pareti del tunnel e dell’esterno del Da Luz si notano bellissimi murales disegnati dai tifosi della Aquile. Circumnavighiamo l’impianto e notiamo la statua dedicata a Eusébio, eterno simbolo della squadra e dello sport portoghese; ai suoi piedi è presente una piccola Walk of Fame che racchiude i nomi dei calciatori che hanno fatto la storia del Benfica e quelli dei tifosi che detengono quote societarie.
Il tour guidato prevede una lunga camminata all’interno dello stadio e la visita al museo intitolato a Cosme Damião, ovvero fondatore, allenatore e giocatore del club. Un componente della crew benfiquense parla in portoghese e in inglese e si mostra disponibile a rispondere alle domande poste dai visitatori. In prima battuta ci fermiamo davanti alle statue di Miklós Fehér (giocatore morto tragicamente in campo nel 2004) e di Béla Guttmann (tecnico giramondo e persona sui generis che guidò il Benfica nelle due edizioni di Coppa Campioni vinte negli anni Sessanta e che professò la ben nota profezia…). Si prosegue fino ad arrivare al secondo anello che consente una visuale perfetta del campo da gioco e del resto degli spalti.
Dalle tribune si rientra nella “pancia” dello stadio per osservare gli spogliatoi: quello di casa è inaccessibile per questioni scaramantiche, ci accontentiamo di vedere quello ospite. Alle pareti sono affisse fotografie panoramiche del Da Luz gremito di tifosi e negli armadietti troviamo le casacche dei beniamini di casa. Da qui si passa alla sala stampa dove ogni tifoso/visitatore può fingersi per qualche istante un dirigente o un nuovo acquisto presentato ai giornalisti.
Gli ultimi metri della visita sono i più attesi, finalmente si esce per andare sul terreno verde! Per ovvi motivi, il rettangolo di gioco non è calpestabile ma è consentito effettuare un giro al suo esterno: pelle d’oca al solo pensiero del Da Luz riempito dai supporter di casa! Prima di uscire dal campo è possibile scattare una foto con le aquile reali di proprietà del club: durante il riscaldamento di ogni match interno effettuano un giro (o meglio, un volo) tra i tifosi in delirio, pratica ripresa di recente anche dalla Lazio che condivide il simbolo societario con il Benfica.
L’ultima tappa è, inaspettatamente, quella più lunga. Salutiamo la guida e ci dirigiamo verso il museo che racchiude tutti i trofei conquistati dal 1904 ad oggi di tutte le sezioni sportive che compongono lo Sport Lisboa e Benfica. Molto ben curata e interessante la parte che mette in parallelo la storia societaria con quella del Portogallo e del resto del mondo. Sui tre piani dell’edificio sono presenti migliaia di reliquie di atleti sia delle Aquile che di altri grandi atleti.

La nostra opinione
Il Da Luz è ben collegato con il centro della capitale attraverso la circonvallazione che passa al suo fianco, tuttavia il modo più rapido per un normale visitatore è quello di utilizzare la metropolitana che ha una stazione dedicata (linea blu, fermata Colégio Militar/Luz).
Lo stadio è di recente costruzione e quindi è in possesso di tutte le comodità richieste dai grandi impianti calcistici, non a caso può vantare lo status di “Categoria 4” della Uefa che è andato a sostituire la vecchia suddivisione “Élite” o 5 Stelle. Il museo del club merita almeno un’ora per poter prendere conoscenza delle curiosità del club sportivo più importante della nazione. Lisbona merita almeno 3 o 4 giorni per essere vista, godetevi la capitale e dedicate una mezza giornata allo stadio e al museo del Benfica.
Siamo tornati qui nell’estate del 2024 e le cose non sono cambiate poi tanto, il polo commerciale e polisportivo offrono sempre una grande bellezza. Di fronte allo stadio permane il parcheggio nei giorni feriali e splendono le 4 aquile, simbolo del club. I prezzi hanno visto un aumento: 15 per la visita allo stadio, 20 per l’accoppiata stadio e museo, mentre 12 solo museo. Per chi è affiliato sconti di oltre il 50 per cento. Sorpresa: a fine della visita guidata di un’ora abbondante, dove sono stati visti tutti gli angoli della struttura modernissima, una calamita omaggio con il logo aggiornato del club.

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