Inverno a Cesena, Mignani: “non mi dimetto”

Storia già vista a Carrara. Frosinone, Bari, Castellammare di Stabia e ancora prima Salerno. Una squadra senza idee e con tanta paura. Sette sconfitte nell’arco di un mese, considerando anche il severo stop di Coppa Italia dove le responsabilità con l’Atalanta sono minime rispetto ai ko in campionato. Inaccettabile un approccio arrendevole alla gara e soprattutto una mancata reazione dopo lo schiaffo di Bouah. Mancano verve e presa di posizione, grinta e alcuni leader in campo che si nascondono. A fine gara, allo stadio “Dei Marmi”, i volenterosi tifosi che fino ad ora sono stati ineccepibili, hanno contestato la formazione di Michele Mignani. Eloquente il suo post gara e le dichiarazioni date alla stampa. “Dopo una partita del genere un allenatore deve farsi delle domande. Sono convinto delle scelte iniziali, parlare con il senno di poi è troppo facile. Nella partita di oggi volevo una squadra più fisica, con un centrocampo più robusto e un attaccante di peso rispetto alle ultime partite. Nella prima parte abbiamo concesso palla e campo, preoccupandoci quasi costantemente della fase difensiva e ci siamo dimenticati di provare a giocare e a fare male. Nel secondo tempo abbiamo preso gol su calcio d’angolo dopo il calcio d’inizio e se non reagisci vuol dire che sei fragile e debole. La squadra ha dato segnali di un certo tipo e mi dispiace di tutto ciò. La squadra non mi sembra allo sbando, stesso discorso per la gara con la Cremonese. Io non penso alle dimissioni ma a lavorare per quanto me ne daranno la possibilità. So benissimo che stiamo rendendo al di sotto delle possibilità. Dopo un girone ne manca un altro e non siamo ultimi in classifica. L’esonero? Non dovreste farla a me la domanda. Il nostro mestiere è fatto di annate positive e negative. E’ normale che quando le cose non funzionano ci facciamo delle domande io e lo staff, con la società. A volte non è sempre semplice trovare risposta alle domande. Ora il lavoro che faccio io in primis, e lo staff, non è sufficiente. Bisogna trasmettere qualcos’altro sotto l’aspetto dell’atteggiamento, della cattiveria e della libertà mentale, cose che avevamo prima dell’ultimo mese. In questo momento la squadra ha perso certezze e la continuità di non fare risultato in trasferta trasmette timore ed evidenzia i nostri difetti che son nella testa e non nella gamba. Prima la squadra reagiva, sia in casa che in trasferta. Si apre il mercato e ci confronteremo io, il direttore e la società per poter migliorare qualcosa se ce ne sarà la possibilità”.

 

 

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