A margine delle presentazioni di Dario Saric e Flavio Russo, il direttore sportivo Fabio Artico ha tracciato la linea di bilancio dopo la chiusura della sessione invernale di calciomercato.
“Si è chiuso finalmente il mercato di gennaio che ci ha visto fare cinque operazioni in uscita e quattro in entrata. Sono andati via Van Hooijdonk, Saber, Curto, Kargbo e la rescissione con Chiarello all’ultimo minuto. Abbiamo preso Saric, Russo, fatto rientrare Giovannini e a inizio mercato La Gumina. E’ stato un mercato particolare perché la costruzione estiva della squadra poggiava su delle condizioni che sono quelle di una società che vuole mantenere la categoria e rispettare un equilibrio economico che passa della valorizzazione dei giovani. Questo mercato ha rispettato la stessa linea, trovando un pareggio tra uscite e entrate, economicamente parlando.
La squadra non era da stravolgere, ma servivano solo alcuni ritocchi. Alcune uscite sono state condizionate dalla volontà dei giocatori. Son soddisfatto del mercato e dei ragazzi che hanno voluto abbracciare la maglia e la percezione fuori del Cesena è seria e di una squadra viva.
Pieraccini e Piacentini sono ottimi giocatori e fanno parte del pacchetto difensivo; possono scalare le gerarchie di qualche settimana fa. Il mercato di gennaio è di opportunità e non di scelte. Il sesto difensore ha fatto 18 minuti e il quinto 45. L’uscita di Kargbo al Blackburn non era prevista e a quattro giorni dalla fine ho dovuto riequilibrare ciò che avevo a disposizione. Gli utili di Kargbo non erano a disposizione del mercato, decisione giusta della società. Avrei quindi portato un giocatore giovane o non pronto, rischiando di rompere un equilibrio e non ho voluto farlo.
Statisticamente i giocatori che ruotano meno sono difensori, quindi ho scelto l’attaccante. Quando Curto è stato squalificato per cinque giornate hanno sempre giocato Ciofi, Prestia e Mangraviti raccogliendo 10 punti. Se devo usare un sesto difensore, do valore ad un ragazzo del settore giovanile che so che si ammazza dentro al campo.
A centrocampo il giocatore di impatto e struttura è Francesconi e ce l’abbiamo. Perché devo prendere un giocatore che prende il suo posto, togliendo l’opportunità a lui che è del settore giovanile. I numeri dicono che subiamo gol ma siamo la seconda squadra in campionato che produce di più. L’obiettivo oggi è di trovare un equilibrio tra le due cose.
Giovannini viene con noi in prima squadra, poi vedremo se è il caso di mandarlo in Primavera. Io penso sia un talento e col Pineto avevamo fatto l’operazione per la sua crescita. In sei mesi non è avvenuta e tenerlo lì sarebbe stato un anno perso. Preferisco si alleni ad alta intensità qui con noi, magari viene fuori una opportunità in B”.
Artico sicuro: “Pareggio tra entrate e uscite, son soddisfatto”
